Gestione rifiuti

Emissioni odorigene derivanti dalla gestione dei rifiuti

Quello della gestione dei rifiuti è uno degli ambiti in cui le emissioni odorigene causano più frequentemente problemi.

Le fasi del ciclo di gestione dei rifiuti sono:

  • raccolta;
  • trasporto;
  • trattamento per il riciclaggio o smaltimento;
  • recupero o riutilizzo dei materiali utili;
  • stoccaggio e deposito finale dei rifiuti.

Ciascuna di queste fasi può essere fonte di emissioni di cattivi odori, generati da sorgenti puntuali o diffuse.

Molto spesso le emissioni recano molestie agli abitanti delle zone limitrofe agli impianti di gestione dei rifiuti, o alle altre attività produttive.

Per evitare questi problemi bisogna agire sia con sistemi di prevenzione che con sistemi di abbattimento.

Le tipologie di rifiuti e le emissioni odorigene prodotte

I rifiuti sono classificati secondo l'origine:

  • rifiuti urbani
  • rifiuti speciali

e secondo le caratteristiche di pericolosità:

  • pericolosi
  • non pericolosi.

Le emissioni odorigene che vengono prodotte durante i diversi cicli di gestione dei rifiuti sono principalmente di due tipi:

  • convogliate: quando l’odore è emesso da un canale specifico (ad esempio attraverso camini, pozzi, serbatoi);
  • diffuse: quando le emissioni avvengono da superfici estese a ventilazione naturale (ad esempio superfici di discarica).

Impianti di trattamento dei rifiuti

Esistono diverse tipologie di impianti di trattamento dei rifiuti, ciascuno con particolari caratteristiche e conseguenti problemi di emissioni odorigene:

  • compostaggio-biostabilizzazione;
  • trattamento e recupero e selezione dei Rifiuti Industriali;
  • depuratori;
  • termovalorizzatori;
  • discariche.

Impianti di Compostaggio-Biostabilizzazione

Si tratta di impianti che trattano la cosiddetta frazione umida dei rifiuti solidi urbani.

Gli impianti di compostaggio trasformano la frazione organica in compost, da utilizzare come fertilizzante in campo agricolo.

Gli impianti di biostabilizzazione permettono di trattare i rifiuti organici e l’utilizzo è applicato in settori diversi, compreso quello agricolo.

Impianti di trattamento e recupero e selezione dei Rifiuti Industriali

Comprendono diverse tipologie di impianti, in cui sono trattati rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi che prevedono processi, ad esempio chimico-fisici e biologici, finalizzati ad attività di recupero e smaltimento.

Gli impianti di recupero e selezione sono quelli che si occupano della separazione dei vari tipi di rifiuti e possono essere di separazione meccanico biologica o di recupero di frazioni secche.

Negli impianti di selezione confluiscono soprattutto i rifiuti derivanti dalla raccolta indifferenziata urbana, che contengono frazioni organiche che dopo essere trattate per recuperare i materiali vengono inviati all’inceneritore o al biostabilizzatore.

Negli impianti di recupero di frazioni secche, confluiscono gli scarti secchi della raccolta differenziata (quali carta, vetro, plastica e metalli), mentre la frazione organica generata dalle cucine o mense viene inviata negli impianti di biodigestione anaerobica o compostaggio.

Infine, per i rifiuti a matrice organica o inorganica che presentano elevate quantità di metalli pesanti il trattamento avviene in impianti di inertizzazione. Gli scarti prodotti dai processi di selezione e separazione che non possono essere recuperati vengono destinati al termovalorizzatore o in discarica per essere eliminati definitivamente.

Impianti di depurazione

I depuratori sono sistemi complessi ed articolati in grado di trattare le acque reflue.

Le acque reflue sono quelle la cui qualità è stata pregiudicata dall'azione antropica dopo il loro utilizzo in attività quali domestiche, agricole e industriali, diventando quindi non idonee a un loro uso diretto in quanto contaminate da diverse tipologie di sostanze organiche e inorganiche pericolose per la salute pubblica e per l'ambiente naturale.

Per tale motivo non possono essere reimmesse direttamente nell'ambiente poiché i recapiti finali come terreno, mare, fiumi e laghi non sono in grado di ricevere una quantità di sostanze inquinanti superiore alla propria capacità auto depurativa senza vedere compromessi i normali equilibri dell'ecosistema.

Termovalorizzatori

Sono impianti che grazie all’incenerimento dei rifiuti indifferenziati, sono in grado di generare energia producendo elettricità, dispongono di meccanismi che consentono di valorizzare il calore sviluppato dalla combustione per generare energia.

Questi impianti raggiungono temperature altissime, oltre gli 850°C, al fine di evitare la produzione di diossine. Nonostante ciò, non costituiscono una soluzione totalmente green, dato che la combustione degli scarti genera fumi e ceneri che contengono metalli pesanti e che contribuiscono all’emissione di gas serra.

Discariche

La discarica controllata è il luogo dove avviene lo stoccaggio definitivo dei rifiuti sul suolo. La discarica rappresenta, dunque, la soluzione impiantistica per lo smaltimento finale dei rifiuti che non possono essere recuperati in maniera diversa.

A seconda del tipo di rifiuto, le discariche sono classificate in tre diverse categorie:

  • per rifiuti inerti;
  • per rifiuti non pericolosi;
  • per rifiuti pericolosi.

La gestione consapevole dei rifiuti e degli impianti per il loro trattamento

Gestire in maniera consapevole i rifiuti è di fondamentale importanza, perché essi possono rappresentare una risorsa da non sottovalutare in termini di fabbisogno energetico ed ecosostenibilità.

Tutti i rifiuti che vengono prodotti, sia a livello domestico che a livello industriale, sono soggetti alla fase fondamentale di raccolta, per essere poi destinati ai diversi trattamenti in base alla loro tipologia.

Gli impianti di trattamento rifiuti sono indispensabili per la tutela dell’ambiente e per evitare dispersioni di elementi e materiali che potrebbero causare l’inquinamento delle matrici naturali; problematiche che si possono evitare con una corretta gestione.

Ad esempio gli impianti di biogas installati presso le discariche possono fornire un buon contributo alla produzione di energia pulita e aiutano a ridurre le emissioni di gas serra in atmosfera (come abbiamo spiegato anche in questo articolo del laboratorio olfattometrico LOD).

Le imprese che si occupano di gestire rifiuti quindi devono mettere in atto due tipologie di interventi:

  • sistemi di prevenzione: riduzione dei tempi di stazionamento del materiale, verifica della presenza di condizioni di aerazione ottimali, copertura dei cumuli, confinamento in strutture chiuse, ottimizzazione dei processi.
  • sistemi di abbattimento: trattamento delle emissioni convogliate e diffuse.

Le soluzioni di Labiotest per abbattere gli odori negli impianti di gestione dei rifiuti

Per ogni fase del ciclo di gestione dei rifiuti, Labiotest è in grado di analizzare il problema emissivo e proporre la miglior soluzione applicabile.

I sistemi per l’abbattimento e il contenimento dei cattivi odori che proponiamo sono di due tipi:

  • barriere osmogeniche: sistemi di nebulizzazione per diffondere una soluzione composta da acqua e prodotto deodorizzante sulle aree odorigene da trattare. Sono particolarmente indicati per l’abbattimento degli odori in caso di emissioni diffuse (ad esempio discariche, impianti di compostaggio, depuratori acque, etc.), ma si possono applicare anche in caso di emissioni convogliate.
  • impianti di filtrazione: funzionano attraverso l’assorbimento chimico-fisico su un letto filtrante multistrato e multi-reagente appositamente dimensionato per la tipologia di effluente oggetto di trattamento. Possono essere utilizzate solo per emissioni convogliate.

Ogni emissione ha delle caratteristiche specifiche e individuare la soluzione più adatta al suo trattamento è quello che facciamo da oltre 30 anni.

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